2019_16 novembre_Duello a suon di Musica
Rassegna musical poetico teatrale 2019-20: La cura di Dioniso
Teatro della contraddizione | Milano | via della Braida 6
20:30 inizio live
2019_16 novembre
Duello a suon di Musica
Giocando si suona e vive meglio!
Il progetto musicale di Nadio Marenco e Adalberto Ferrari
È “giocando” che si cresce e si impara in maniera più naturale e creativa ed è “giocando” che nasce quasi per caso il Duello, progetto musicale di Nadio Marenco alla fisarmonica e Adalberto Ferrari al clarinetto e sax.
Tra i brani proposti vi sono sia pezzi originali che pezzi storici del mondo sudamericano o Kletzmer, interpretati in maniera personale con forme, strutture, varianti e collegamenti stilistici molto diversi dalla loro originale natura. Infatti spesso l’improvvisazione porta verso spazi sonori pronti ad essere esplorati e il tutto assume un colore, un aspetto, una timbrica che appartengono ai musicisti. Per citarne alcuni: Tico tico no fubà, Choro negro, Petit fleur, Ma le gambe, Bellezze in bicicletta, Manha do carnaval, ma anche brani di Leo Ferrè, di Fiorenzo Carpi, della tradizione Kletzmer, Standard Jazz e brani da loro composti come Bollino rosso, Non è gaia, Inside, L’attesa, Le avventure di Nadad.
Nadio e Adalberto intessono così la tela del loro giocoso viaggio tra le differenti sfumature della luce musicale, andando da quella accecante per la gioia e la frenesia a quella più tenue e rarefatta del romanticismo o della malinconia. Fil rouge che unisce il tutto è sempre l’Amore, la grande Passione per la Dea Musica e per la Vita.
Ecco cosa ci racconta Nadio, dopo il live del 27 aprile al Blue Note, serata in cui i due “duellanti” hanno concesso ben tre bis ad un pubblico che non se ne voleva più andare.
Come è nato il progetto e qual è il suo intento?
"Il Duello nasce per caso o meglio per affinità scoperte per caso. Collaboriamo dal 2008, ma il duo nasce ufficialmente nel 2012. Prima eravamo inseriti come musicisti in contesti diversi, dalla musica di scena per il teatro al concerto per grande ensemble, poi abbiamo scoperto di avere un background musicale comune. Forse un’energia positiva naturale presente tra noi due ci ha portato ad iniziare per gioco un dialogo con i nostri strumenti. Subito si è creato un grande interplay che divertiva entrambi, così abbiamo deciso di continuare sulla strada del gioco musicale facendo convogliare all’interno dei nostri “incontri-scontri” musicali tutte le nostre passate esperienze. E così pian piano ha preso forma questo progetto. Il nome Duello è determinato dal fatto che il nostro modo di intervenire sui temi, sui brani e nell’improvvisazione si basa sul “Carpe Diem”, sul cogliere l’intenzione l’uno dell’altro nel momento stesso in cui quell’intenzione sta per divenire suono esplicito, un po’ come succede fra le mosse dei duellanti. Certamente, cambia il fine..."
Che ruolo ha il “gioco” nel vostro approccio musicale?
"Diciamo che è l’ingrediente principale. L’entusiasmo per le idee che ci vengono prima, durante e dopo le esecuzioni musicali ci fanno rivivere quelle belle emozioni che si provavano da bambini quando si facevano i giochi di ruolo. Ci divertiamo da matti e molto sovente siamo quasi dispiaciuti che i brani ad un certo punto finiscano (almeno per noi...). Crediamo sicuramente che sia importante, nel nostro contesto, giocare con tutto il materiale sonoro messo a disposizione dalla storia della musica fino ad oggi e forse domani, comprendendo tutti i generi che conosciamo. E' un potenziale enorme che, se diviso in singoli scomparti e preso con troppa seriosità e saccenza, rischia di essere affrontato con atteggiamento conservatore o radicale, atteggiamenti dai quali ci vogliamo tenere ben lontani. Certo, l’approccio non può e non deve essere superficiale, ma il più naturale possibile, come dire, privo di barriere proprio come fanno i bambini con i loro giochi fino ad una certa età... (Noi, probabilmente, siamo ancora nella preadolescenza...)."
Che risposta sta avendo il progetto?
"Potremmo dire inaspettata. Pensando al fatto che è un progetto non cercato, nato da un felice incontro quasi casuale, abbiamo notato, da subito, un grande interesse verso il nostro modo di fare musica. Il pubblico “entra” nelle nostre interpretazioni e viaggia con noi durante i concerti. Questo feeling lo sentiamo sempre dal palco, si crea quell' intimità che diventa scambio di emozioni. L’interesse da parte degli operatori del settore sembra crescere con il maturare dei nostri concerti. Oggettivamente non siamo in un bel periodo storico e le difficoltà economiche degli organizzatori non facilitano l'accrescere di opportunità artisticamente interessanti ma nonostante questo abbiamo, ad oggi, un buon numero di concerti fino ad ottobre.